(Adnkronos) – "È sconcertante che per scoraggiare la regolarizzazione degli immigrati nel nostro Paese, il Governo usi ogni mezzo pur di raggiungere il risultato. È quanto afferma Inca, dopo aver verificato che l’accesso al Portale Ali per inoltrare le domande di nulla osta al lavoro per i cittadini stranieri era precluso ai Patronati. Ad una richiesta di chiarimento rivolta ai Ministeri dell’Interno e del Lavoro, è seguita una nota tecnica nella quale si specificava che gli Istituti di Patronato non figuravano più nell’elenco dei soggetti autorizzati, disattendendo quanto è esplicitamente previsto dal protocollo firmato nel 2007 tra il Ministero dell’Interno e della Solidarietà sociale, da una parte, e gli Istituti di Patronato dall’altra, tutt’ora in vigore. Protocollo da ritenersi tacitamente rinnovato anche per quest’anno, considerando che nessun preavviso di disdetta è stato notificato, come previsto all’articolo 5 del documento". E' quanto denuncia in una nota il Patronato Inca Cgil facendo riferimento al decreto Flussi 2025. "Con questa grave scelta, confermata in data odierna nel corso di un incontro richiesto dal Ce.Pa al Ministero dell’Interno e svoltosi anche alla presenza del Ministero del Lavoro, il Governo si rende responsabile dell’interruzione dell’attività di assistenza gratuita dei Patronati, garantita negli ultimi 16 anni applicando correttamente le disposizioni contenute in ogni decreto flussi", spiega ancora il Patronato. "Un atto di arroganza, ancor più inquietante considerando come la decisione miri ad ostacolare solo il lavoro di coloro che offrono gratuitamente il servizio privilegiando invece l’attività privata da parte dei consulenti del lavoro e delle categorie di rappresentanza dei datori di lavoro (inclusi nell’elenco), che potrebbero richiedere un corrispettivo in denaro per la prestazione", attacca ancora il Patronato. “Mentre il fabbisogno di manodopera straniera da parte delle imprese si fa incessante, il Governo pensa di colpire i Patronati, che in tutti questi anni si sono mostrati alleati affidabili della Pubblica amministrazione per favorire i flussi migratori regolari nel rispetto delle disposizioni di legge nazionali", commenta Michele Pagliaro, presidente di Inca. "Ancora una volta sono gli ultimi, le persone più fragili, a essere colpite: un Governo che dice di combattere l’immigrazione irregolare e lo sfruttamento del lavoro sommerso, così di fatto incoraggia tali fenomeni”, conclude. —lavoro/sindacatiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Migranti, Inca Cgil: “Sconcertante esclusione Patronati da invio domande Decreto flussi 2025”
(Adnkronos) – "È sconcertante che per scoraggiare la regolarizzazione degli immigrati nel nostro Paese, il Governo usi ogni mezzo pur di raggiungere il risultato. È quanto afferma Inca, dopo aver verificato che l’accesso al Portale Ali per inoltrare le domande di nulla osta al lavoro per i cittadini stranieri era precluso ai Patronati. Ad una richiesta di chiarimento rivolta ai Ministeri dell’Interno e del Lavoro, è seguita una nota tecnica nella quale si specificava che gli Istituti di Patronato non figuravano più nell’elenco dei soggetti autorizzati, disattendendo quanto è esplicitamente previsto dal protocollo firmato nel 2007 tra il Ministero dell’Interno e della Solidarietà sociale, da una parte, e gli Istituti di Patronato dall’altra, tutt’ora in vigore. Protocollo da ritenersi tacitamente rinnovato anche per quest’anno, considerando che nessun preavviso di disdetta è stato notificato, come previsto all’articolo 5 del documento". E' quanto denuncia in una nota il Patronato Inca Cgil facendo riferimento al decreto Flussi 2025. "Con questa grave scelta, confermata in data odierna nel corso di un incontro richiesto dal Ce.Pa al Ministero dell’Interno e svoltosi anche alla presenza del Ministero del Lavoro, il Governo si rende responsabile dell’interruzione dell’attività di assistenza gratuita dei Patronati, garantita negli ultimi 16 anni applicando correttamente le disposizioni contenute in ogni decreto flussi", spiega ancora il Patronato. "Un atto di arroganza, ancor più inquietante considerando come la decisione miri ad ostacolare solo il lavoro di coloro che offrono gratuitamente il servizio privilegiando invece l’attività privata da parte dei consulenti del lavoro e delle categorie di rappresentanza dei datori di lavoro (inclusi nell’elenco), che potrebbero richiedere un corrispettivo in denaro per la prestazione", attacca ancora il Patronato. “Mentre il fabbisogno di manodopera straniera da parte delle imprese si fa incessante, il Governo pensa di colpire i Patronati, che in tutti questi anni si sono mostrati alleati affidabili della Pubblica amministrazione per favorire i flussi migratori regolari nel rispetto delle disposizioni di legge nazionali", commenta Michele Pagliaro, presidente di Inca. "Ancora una volta sono gli ultimi, le persone più fragili, a essere colpite: un Governo che dice di combattere l’immigrazione irregolare e lo sfruttamento del lavoro sommerso, così di fatto incoraggia tali fenomeni”, conclude. —lavoro/sindacatiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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