(Adnkronos) – Dollaro ancora in calo rispetto alle altre principali valute a causa della crescente preoccupazione per la volatilità della politica commerciale statunitense con i dazi Usa imposti da Donald Trump e poi sospesi tranne che per la Cina. Il biglietto verde ha perso l'1% rispetto a un paniere di valute equivalenti. L'euro ha guadagnato l'1,1%, attestandosi a 1,11 dollari; la sterlina è salita dello 0,9% a 1,29 dollari; il franco svizzero ha guadagnato il 2,2% a 0,84 franchi per dollaro, mentre lo yen giapponese è salito dell'1,5% a 145 yen per dollaro. “La nostra valutazione è che il danno al dollaro" sia "stato fatto, sia in termini di risultati relativi di crescita economica che di disponibilità degli investitori esteri a finanziare il deficit esterno degli Stati Uniti”, ha scritto in una nota George Saravelos, responsabile della ricerca sui cambi di Deutsche Bank, secondo quanto riporta il sito del Financial Times. Il dollaro americano e il mercato del reddito fisso statunitense saranno "molto più sensibili alle decisioni dell'amministrazione americana, al sentimento di rischio degli investitori esteri e alla posizione di deficit gemello dell'America”, ha aggiunto. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dazi Usa e dollaro in calo, per analisti il danno è ormai fatto
(Adnkronos) – Dollaro ancora in calo rispetto alle altre principali valute a causa della crescente preoccupazione per la volatilità della politica commerciale statunitense con i dazi Usa imposti da Donald Trump e poi sospesi tranne che per la Cina. Il biglietto verde ha perso l'1% rispetto a un paniere di valute equivalenti. L'euro ha guadagnato l'1,1%, attestandosi a 1,11 dollari; la sterlina è salita dello 0,9% a 1,29 dollari; il franco svizzero ha guadagnato il 2,2% a 0,84 franchi per dollaro, mentre lo yen giapponese è salito dell'1,5% a 145 yen per dollaro. “La nostra valutazione è che il danno al dollaro" sia "stato fatto, sia in termini di risultati relativi di crescita economica che di disponibilità degli investitori esteri a finanziare il deficit esterno degli Stati Uniti”, ha scritto in una nota George Saravelos, responsabile della ricerca sui cambi di Deutsche Bank, secondo quanto riporta il sito del Financial Times. Il dollaro americano e il mercato del reddito fisso statunitense saranno "molto più sensibili alle decisioni dell'amministrazione americana, al sentimento di rischio degli investitori esteri e alla posizione di deficit gemello dell'America”, ha aggiunto. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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